Conoscenze e competenze nell’impresa di domani. Intervista a Danilo Verga
Conoscenze e competenze nell’impresa di domani. Intervista a Danilo Verga

Conoscenze e competenze nell’impresa di domani. Intervista a Danilo Verga

Negli ultimi due testi che ha coordinato e scritto con i manager di Toyota, ha parlato della qualità totale e del successo continuo dell’impresa manufatturiera e innovativa, nonché delle supply chain. Vorremmo approfondire con lei quali sono le nuove sfide poste all’imprenditore e all’impresa a seguito della pandemia, il lockdown e la crisi sanitaria globale. In sintesi, nell’economia post COVID cosa serve nelle aziende, per crescere, ripartire, continuare, e innovare?

Serve una serie di cose che dobbiamo distinguere a seconda dei ruoli interpretati e sviluppati in azienda, perché in azienda abbiamo diversi ruoli, quello dell’imprenditore, quello dei suoi stretti collaboratori (braccio destro o alter ego), quello dei figli degli imprenditori o dei famigliari degli imprenditori, quello dei responsabili e/o dirigenti, quello del middle management, quello dei professional e quello dei lavoratori. A questi ruoli peraltro complessi, oggi l’impresa e l’organizzazione aziendale deve tener conto di altri ruoli che sono stati già in passato importanti e che rivestono opportunità anche nel futuro: questi ruoli sono ruoli esterni forniti da professionalità e esperienze specialistiche esterne che possono essere ricondotte:

- Ai fornitori di capitali e di credito
- Ai fornitori di prodotti
- Ai fornitori di servizi
- Ai fornitori di tecnologie

A questi si aggiungono i fornitori di nuove conoscenze/competenze, compito questo una volta riservato solo alle scuole o alle business school e oggi fornite anche dalle nuove scuole, dalle nuove università, meglio potremmo dire dalle pluriversità, e queste pluriuniversità sono rappresentate dalle academy che negli ultimi anni sono aumentate e molte aziende primarie hanno sviluppato consapevoli del fatto che assieme ai prodotti ed ai servizi oggi e sempre di più in futuro sarà importante il trasferimento della cultura specializzata, esperienze specializzate, esperienze fortemente innovative, conoscenze/competenze, istruzioni, dati e informazioni, ossia risulta sempre più importate assieme all’erogazione del servizio o alla distribuzione del prodotto anche il corredo cognitivo esperienziale che diventa sempre più importante per la perfetta e piena fruizione dell’offerta fisica (prodotto fisico, servizio fisico, soluzione integrata). Questa parte qualcuno le chiama soft skill o vital skill, noi le chiamiamo semplicemente competenze per la vita e la continuità dell’impresa. Molte imprese hanno trasformato prodotti ed artefatti operativi (software) in servizi, un esempio è offerto da SAP, che con l’andar del tempo ha trasformato il semplice prodotto software distribuito in un servizio SaaS (software-as-a-service) SAP Cloud Solutions.

Sempre di più il COVID ha cambiato anche le attese delle persone; il distanziamento obbligatorio ha indotto molti ristoratori ad attivare servizi di catering a casa, improvvisandosi gestori logistici e mettendo a nudo nelle diverse aziende e nelle diverse città la necessità di una rete distributiva capillare, capace di maggior serviceability, ossia la capacità di aggiungere servizio e livelli superiori di comfort che permettono la gestione del gusto dalle tavole dei ristoranti alla tavola di casa. Il cloud, l’intelligenza artificiale e la robotica l’integrazione costituiscono le nuove frontiere per lo sviluppo della serviceability e l’identificazione di nuovi ruoli e di nuove attività che le imprese non possono non tenere in considerazione.

Ma allora significa che il ruolo dell’imprenditore cambia?

Certamente, il ruolo dell’imprenditore oggi è quello di rivedere e di stimolare innanzitutto lo sviluppo di una cultura che velocemente si adatta a queste nuove esigenze che sono state messe in evidenza dal lockdown, dal distanziamento. Gli imprenditori oggi devono ripensare alla revisione del modello di business dell’impresa andando a ricercare, contributi ed alleanze esterne, il ruolo dell’imprenditore futuro è un ruolo che accelera il profilo dell’imprenditore come costruttore qualificato e come progettista di nuovi ponti capaci di tessere nuove strade ed avvicinare nuovi fornitori e nuovi clienti, oltre che integrare i nuovi ruoli delle organizzazioni presenti nella comunità. Il ruolo dell’imprenditore è quello innanzitutto di conduttore della trasformazione aziendale una trasformazione articolata che riguarda la dimensione culturale, delle competenze, della visione e dell’innovazione. Nelle successive uscite, avrò modo di approfondire questi concetti e di come l’impresa può trasformarsi non solo digitalmente ma anche comunitariamente, nella mia visione è che l’impressa deve essere maggiormente integrata con il territorio sviluppando progetti innovativi di network e di filiere locali, provinciali, regionali, nazionali, internazionali ed intercontinentali (ciò globali), ma soprattutto un’impresa in grado di comunicare e interagire con il territorio, ricercando nuove economie di territorialità e di spazialità, superando le tradizionali economie di scale (limitate all’aumento dell’output produttivo tradizionale = il business dei grandi volumi) l’imprenditore deve saper identificare quali sono i suoi punti di forza e di debolezza, identificare le competenze distintive che ha ma soprattutto identificare le carenze che ha e deve saper assieme ai suoi collaboratori e l’utilizzo delle competenze esterne (deve aprirsi ai contributi esterni?) cercando non solo di migliorarsi continuamente nelle performance interne ma che di integrarsi (M+I = Migliorarsi e Innovarsi), attivando ponti collaborativi inediti con il territorio e genando e costruendo economie di varietà territoriali, spaziali e di comunità.

Cover ph. Lenny Kuhne on Unsplash

Prof. Danilo Verga
Dopo il dottorato di ricerca in economia aziendale, si specializza in marketing, sviluppo dell’offerta, pianificazione strategica, Direzione e Organizzazione Aziendale presso la Harvard University, e presso l’Ecole des Hautes Etudes Commerciales – Istitute Superieur des Affaires di Parigi.
Ha sistematicamente affiancato all’attività accademica significative attività e responsabilità operative in primari gruppi nazionali ed internazionali ed in una lunga serie di qualificati gruppi aziendali, medio e piccole imprese, Associazioni di Categoria, reti ed alleanze di Imprese.

• Consulente di International Business Management e di Direzione Aziendale
• Docente di International Business & Collaborative Management
• Coordinatore di progetti formativi ed editoriali
• Coordinatore editoriale collana «Toyota Way: oltre la crisi»; Toyota Academy

danilo.verga@gmail.com

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