OTT
Negli ultimi due testi che ha coordinato e scritto con i manager di Toyota, ha parlato della qualità totale e del successo continuo dell’impresa manufatturiera e innovativa, nonché delle supply chain. Vorremmo approfondire con lei quali sono le nuove sfide poste all’imprenditore e all’impresa a seguito della pandemia, il lockdown e la crisi sanitaria globale. In sintesi, nell’economia post COVID cosa serve nelle aziende, per crescere, ripartire, continuare, e innovare?
Serve una serie di cose che dobbiamo distinguere a seconda dei ruoli interpretati e sviluppati in azienda, perché in azienda abbiamo diversi ruoli, quello dell’imprenditore, quello dei suoi stretti collaboratori (braccio destro o alter ego), quello dei figli degli imprenditori o dei famigliari degli imprenditori, quello dei responsabili e/o dirigenti, quello del middle management, quello dei professional e quello dei lavoratori. A questi ruoli peraltro complessi, oggi l’impresa e l’organizzazione aziendale deve tener conto di altri ruoli che sono stati già in passato importanti e che rivestono opportunità anche nel futuro: questi ruoli sono ruoli esterni forniti da professionalità e esperienze specialistiche esterne che possono essere ricondotte:
- Ai fornitori di capitali e di credito
- Ai fornitori di prodotti
- Ai fornitori di servizi
- Ai fornitori di tecnologie
A questi si aggiungono i fornitori di nuove conoscenze/competenze, compito questo una volta riservato solo alle scuole o alle business school e oggi fornite anche dalle nuove scuole, dalle nuove università, meglio potremmo dire dalle pluriversità, e queste pluriuniversità sono rappresentate dalle academy che negli ultimi anni sono aumentate e molte aziende primarie hanno sviluppato consapevoli del fatto che assieme ai prodotti ed ai servizi oggi e sempre di più in futuro sarà importante il trasferimento della cultura specializzata, esperienze specializzate, esperienze fortemente innovative, conoscenze/competenze, istruzioni, dati e informazioni, ossia risulta sempre più importate assieme all’erogazione del servizio o alla distribuzione del prodotto anche il corredo cognitivo esperienziale che diventa sempre più importante per la perfetta e piena fruizione dell’offerta fisica (prodotto fisico, servizio fisico, soluzione integrata). Questa parte qualcuno le chiama soft skill o vital skill, noi le chiamiamo semplicemente competenze per la vita e la continuità dell’impresa. Molte imprese hanno trasformato prodotti ed artefatti operativi (software) in servizi, un esempio è offerto da SAP, che con l’andar del tempo ha trasformato il semplice prodotto software distribuito in un servizio SaaS (software-as-a-service) SAP Cloud Solutions.
Sempre di più il COVID ha cambiato anche le attese delle persone; il distanziamento obbligatorio ha indotto molti ristoratori ad attivare servizi di catering a casa, improvvisandosi gestori logistici e mettendo a nudo nelle diverse aziende e nelle diverse città la necessità di una rete distributiva capillare, capace di maggior serviceability, ossia la capacità di aggiungere servizio e livelli superiori di comfort che permettono la gestione del gusto dalle tavole dei ristoranti alla tavola di casa. Il cloud, l’intelligenza artificiale e la robotica l’integrazione costituiscono le nuove frontiere per lo sviluppo della serviceability e l’identificazione di nuovi ruoli e di nuove attività che le imprese non possono non tenere in considerazione.
Ma allora significa che il ruolo dell’imprenditore cambia?
Certamente, il ruolo dell’imprenditore oggi è quello di rivedere e di stimolare innanzitutto lo sviluppo di una cultura che velocemente si adatta a queste nuove esigenze che sono state messe in evidenza dal lockdown, dal distanziamento. Gli imprenditori oggi devono ripensare alla revisione del modello di business dell’impresa andando a ricercare, contributi ed alleanze esterne, il ruolo dell’imprenditore futuro è un ruolo che accelera il profilo dell’imprenditore come costruttore qualificato e come progettista di nuovi ponti capaci di tessere nuove strade ed avvicinare nuovi fornitori e nuovi clienti, oltre che integrare i nuovi ruoli delle organizzazioni presenti nella comunità. Il ruolo dell’imprenditore è quello innanzitutto di conduttore della trasformazione aziendale una trasformazione articolata che riguarda la dimensione culturale, delle competenze, della visione e dell’innovazione. Nelle successive uscite, avrò modo di approfondire questi concetti e di come l’impresa può trasformarsi non solo digitalmente ma anche comunitariamente, nella mia visione è che l’impressa deve essere maggiormente integrata con il territorio sviluppando progetti innovativi di network e di filiere locali, provinciali, regionali, nazionali, internazionali ed intercontinentali (ciò globali), ma soprattutto un’impresa in grado di comunicare e interagire con il territorio, ricercando nuove economie di territorialità e di spazialità, superando le tradizionali economie di scale (limitate all’aumento dell’output produttivo tradizionale = il business dei grandi volumi) l’imprenditore deve saper identificare quali sono i suoi punti di forza e di debolezza, identificare le competenze distintive che ha ma soprattutto identificare le carenze che ha e deve saper assieme ai suoi collaboratori e l’utilizzo delle competenze esterne (deve aprirsi ai contributi esterni?) cercando non solo di migliorarsi continuamente nelle performance interne ma che di integrarsi (M+I = Migliorarsi e Innovarsi), attivando ponti collaborativi inediti con il territorio e genando e costruendo economie di varietà territoriali, spaziali e di comunità.
Cover ph. Lenny Kuhne on Unsplash
Se hai bisogno di una soluzione professionale per aumentare la produttività della tua azienda.
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più leggi l'informativa. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Informativa Cookies Accetto