Digital workplace e futuro del lavoro. Intervista a Paolo Fortuna
Digital workplace e futuro del lavoro. Intervista a Paolo Fortuna

Digital workplace e futuro del lavoro. Intervista a Paolo Fortuna

L’emergenza Covid ha cambiato radicalmente il modo di comunicare delle aziende, che hanno compreso l’opportunità di guardare allo smart working con un approccio strategico e non più tattico. Adottare questa nuovo modello organizzativo vuol dire ripensare in modo “intelligente” le modalità con cui si svolgono le attività lavorative, anche all’interno degli spazi aziendali.
Quali saranno le principali opportunità offerte dalla tecnologia in cloud? Come aiuterà le imprese a migliorare la propria efficienza e a rendere la propria struttura più agile? Ne abbiamo parlato in questa intervista a Paolo Fortuna, Managing Director di NFON Italia.

Il nostro modo di lavorare, complice anche la recente pandemia, sta vivendo una fase di trasformazione profonda. Definiamo “digital workplace” un ambiente di lavoro moderno, dove le tecnologie digitali permettono di ripensare le modalità di accesso alle informazioni e agli strumenti aziendali, la comunicazione aziendale sia interna che esterna, la collaborazione tra i dipendenti e la condivisione di contenuti.

Tutto ciò è possibile grazie all’impegno di aziende nel settore ICT come NFON nello sviluppare soluzioni e prodotti che facilitino il lavoro da qualsiasi posto, grazie al cloud, mettendo le persone al centro, per fornire al lavoratore un’esperienza d’uso moderna ed efficiente ma con grande attenzione alla sicurezza aziendale, garantendo un accesso sicuro alle applicazioni in linea con le sempre più stringenti normative, come ad esempio il GDPR.

Stiamo assistendo a un vero e proprio cambio di paradigma nel mondo del lavoro, dove le persone, dopo aver sperimentato il lavoro da casa, desiderano un modello di lavoro ibrido in cui possono lavorare dall’ufficio o da remoto senza soluzione di continuità.

Recentemente NFON, in collaborazione con Statista Q e il Prof. Christian Montag, Professore di Psicologia Molecolare, ha condotto in Europa uno studio su un campione di lavoratori in merito all'impatto della pandemia COVID e del lavoro da casa. Il "Rapporto sul benessere nel lavoro da casa 22" mostra che dobbiamo affrontare una nuova realtà: l’attenzione deve essere rivolta al benessere e alla soddisfazione della vita delle persone che lavorano da casa. Se da un lato le persone sono contente di poter evitare lunghi spostamenti per recarsi in ufficio e di godere di maggiore flessibilità, avendo più tempo da dedicare al tempo libero e un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, dall’altro occorre fare attenzione a dei fattori di stress quali un aumentato carico di lavoro, la scarsa qualità della connessione a internet, il dover sempre essere reperibili, la mancanza di interazione sociale con i colleghi, il rumore ambientale, il non avere spazi dedicati in casa, ecc. Ben il 20,5% degli intervistati soffre di tecnostress, causato ad esempio da carenze tecniche come router difettosi, apparecchiature inadeguate, problemi di batteria e altro ancora.

Le soluzioni di comunicazione in cloud di NFON permettono ad ogni persona dell'azienda di poter comunicare in maniera semplice e sicura potendo svolgere il proprio lavoro indipendentemente dal luogo in cui si trova, dall’orario e dal dispositivo impiegato, migliorando la collaborazione e la produttività. Questo permette un’esperienza migliore non solo di dipendenti e collaboratori, ma anche di clienti e fornitori dell’azienda, facilitando il raggiungimento degli obiettivi di business. 

Tra il 2018 e il 2020 le imprese che utilizzano servizi cloud sono passate dal 23 al 60%. Quali sono i settori che hanno maggiormente implementato i servizi di comunicazione aziendale, introducendo un modello reale di smart working?

Il maggior utilizzo dei servizi in cloud è dovuto non solo alla necessità delle aziende di garantire efficienza operativa anche quando non è possibile recarsi fisicamente sul luogo di lavoro, ma anche a tutti gli altri vantaggi che comporta, come maggior sicurezza, risparmio di costi, flessibilità, scalabilità, integrazione con altri sistemi aziendali. Notiamo un impiego trasversale in tutti i settori, persino in quelli che tradizionalmente richiedono la presenza fisica dei dipendenti, come il manifatturiero.

In base ad un’indagine che abbiamo condotto lo scorso anno in Italia in collaborazione con Sirmi, quasi la metà delle aziende italiane che sono passate a un centralino in cloud negli ultimi 5 anni sono del settore industriale.

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Certo la produzione non è qualcosa che si può fare in smart working, ma quasi tutte le aziende hanno almeno parte del personale che fa lavori d'ufficio, come l’amministrazione, il marketing o il servizio clienti. Se poi aggiungiamo tutti i ruoli che da sempre si svolgono in mobilità, come i commerciali, i tecnici o gli autisti, capiamo che davvero ogni tipo di azienda può trarre vantaggio dai servizi in cloud.

Ad esempio il nostro servizio di cloud PBX (centralino virtuale) Cloudya permette la connessione di più sedi sotto lo stesso sistema telefonico, permettendo un notevole risparmio di costi relativi ad acquisto, manutenzione e aggiornamento dei centralini e chiamate gratuite tra i dipendenti. E’ quindi una soluzione perfetta anche per le aziende del settore Retail  o della Logistica.

Parlando del tema del green computing, in che modo le soluzioni in cloud possono agire direttamente sull’efficienza aziendale e sul risparmio energetico?

Parlando di green, ci sono diversi aspetti da considerare: innanzitutto il cloud permette di gestire tramite datacenter tutte le informazioni che prima erano gestite localmente, riducendo o eliminando del tutto la necessità di server e storage locali, con notevole risparmio di energia elettrica e di CO2. Se poi aggiungiamo la riduzione della necessità di spostamenti grazie alle tecnologie che abilitano i meeting e la collaborazione da remoto, capiamo che il cloud aiuta veramente sia l’ambiente che il portafoglio.

Sul tema della sicurezza, quali sono i rischi principali, e quali le contromisure adottate per garantire la protezione dei dati aziendali?

In NFON poniamo estrema attenzione alle misure di sicurezza necessarie per salvaguardare le aziende clienti, i nostri datacenter sono geo-ridondanti e conformi a tutte le più rigide normative italiane ed europee, come il GDPR.

Abbiamo in essere inoltre dei sistemi che bloccano automaticamente una linea telefonica quando si supera una certa soglia di spesa, per evitare possibili usi illeciti.

Vorrei far notare che il centralino tradizionale è spesso la porta di ingresso di un attacco hacker ai danni dei sistemi aziendali, questo perché non vengono effettuati aggiornamenti periodici di sicurezza, mentre un centralino in cloud come il nostro è sempre aggiornato e al riparo da attacchi.  

Com’è nata la partnership realizzata tra NFON e HITECO, e quale il suo valore aggiunto per la vostra attività?

Hiteco è stato uno dei nostri primi partner da quando abbiamo aperto la nostra filiale in Italia, nel 2019. La loro grande esperienza nel mondo dell’Information Technology e la loro presenza capillare sul territorio italiano sono senza dubbio un grande asset per NFON.

Inoltre la loro competenza in ambito ERP si sposa perfettamente con la nostra soluzione CRM Connect, lanciata un anno fa, che permette l’integrazione nativa tra la nostra soluzione Cloudya e più di 60 CRM e ERP aziendali.

 


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Paolo Fortuna 

Managing Director NFON Italia, con oltre vent’anni di esperienza maturata in primarie società del settore tecnologico, Paolo Fortuna assume la responsabilità delle divisioni di vendita, prevendita, servizi di progettazione implementazione, supporto e marketing per traghettare NFON Italia verso una nuova fase di crescita nel mercato nazionale di riferimento. Laureato in ingegneria elettronica, il manager proviene da Alcatel-Lucent Enterprise, dove era responsabile della divisione Key and Vertical Account in Italia e Iberia. Nel corso della sua carriera, Fortuna ha ricoperto ruoli manageriali sia nazionali che internazionali nell’ambito delle vendite in diversi settori, in particolare nel mondo finanziario e della PA. Prima di entrare in Alcatel-Lucent Enterprise, ha maturato una solida esperienza in aziende del calibro di Microsoft, Cisco, Unisys e Sas Institute. 

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