Il futuro della logistica: i nuovi paradigmi della supply chain
Il futuro della logistica: i nuovi paradigmi della supply chain

Il futuro della logistica: i nuovi paradigmi della supply chain

Una domanda elevata, la crescente congestione dei porti e i ritardi nella produzione. Per le catene di approvvigionamento l’anno appena trascorso non è stato affatto semplice: l’aumento dei casi di COVID-19, gli eventi meteorologici estremi e il blocco del canale di Suez hanno fatto il resto.

Per capire il quadro della supply chain nel nostro paese siamo partiti dai dati del report Sostenibilità e digitalizzazione: il binomio vincente per la transizione della Logistica di Osservatori Digital Innovation. Nel 2021 la cosiddetta Contract Logistics (il processo di esternalizzazione delle attività logistiche e della supply chain) ha ricevuto un impulso positivo, toccando quota 86 miliardi di fatturato, con un incremento del + 3,5% rispetto all’anno precedente. Un segnale di netta ripresa, quindi, che deve però fare i conti con i rincari dovuti ai costi dell’energia (+24%), carburante (+13%), locazione (+2%) e costo del lavoro.

Quali i vantaggi di esternalizzare i servizi di logistica? La riduzione dei costi di gestione, con le competenze non disponibili all’interno dell’azienda, e la possibilità di rivolgersi a operatori esperti e in grado di esprimere il massimo delle performance.
Quando è funzionale la contract logistics? Naturalmente nel caso in cui l’azienda committente non abbia già acquisito nel tempo un posizionamento nell’ambito della logistica, e in cui i costi e i rischi dell’outsourcing non siano superiori ai benefici.

1.   E-commerce

Secondo lo studio di Osservatori, durante la pandemia l’eCommerce è diventata una voce di fatturato sempre più consistente per gli operatori logistici, più del 20% del totale per il 60% dei fornitori intervistati. Tuttavia, la gestione dei servizi logistici legata a questo comparto è diventata più complessa, strutturandosi in diversi canali di distribuzione. Colpisce un dato in particolare: il 31% delle aziende committenti darà la possibilità ai propri clienti di ritirare gli ordini scegliendo fra l’home delivery e il click&collect (la formula che consente al cliente il ritiro in negozio, o in punti dedicati, i cosiddetti “locker”) e il 30% offrirà almeno tre velocità di consegna (più di 48 ore, meno di 48 ore o in giornata).

Lo scenario diversificato del mercato degli eCommerce apre la possibilità ai fornitori di svolgere un ruolo di integratore dei flussi fisici e informativi, poiché i committenti ricercano sinergie dalla gestione condivisa dei flussi dei canali tradizionali e del canale eCommerce. Il livello di integrazione sta aumentando sia nell’allestimento ordini (81% dei committenti) sia nel trasporto (46%) e la terziarizzazione si sta estendendo sempre più spesso anche all’integrazione informati-
va (57%). Il 41% dei committenti intende utilizzare sistemi interni per integrare i fornitori logistici su tutti i canali, mentre il 59% vuole affidare a terzi la gestione dell’integrazione informativa.

2.   Green logistics

Governare il cambiamento climatico e ridurre al minimo l’impatto ambientale è un tema sempre più sentito dalle aziende.
In questo contesto interviene la cosiddetta logistica sostenibile, una priorità per le imprese nell’era dei modelli ESG (Environmental, Social e Governance) del PNRR e Green New Deal e dell’ingresso della tutela ambiente tra i principi fondamentali della Repubblica Italiana. Per rendere concreto questo proposito, le aziende legheranno le supply chain ai territori, differenziando i processi distributivi riducendo così la distanza rispetto ai punti di consegna e utilizzando flotte di mezzi meno inquinanti.
Non solo, per essere più compatibili con l’ambiente, le aziende stanno implementando nuove tecnologie, introducendo il riutilizzo di pallet e imballaggi.

3.   Logistica 4.0

I progetti di Logistica 4.0 ( 275 progetti in Italia, il 65% riguarda i magazzini, il 35% il trasporto) sono in rapida evoluzione, con l’adozione di tecnologie di automazione. Afferma Marco Melacini, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, “Dall’analisi di 275 progetti di Logistica 4.0 emerge con forza la consapevolezza che il suo paradigma non può ridursi all’acquisto di una nuova tecnologia, ma rappresenta sempre più una innovazione disruptive e, come tale, caratterizzata da un processo di introduzione dell’innovazione che richiede una revisione critica dei processi. Ne deriva che il paradigma della Logistica 4.0 non sia un addendum ai progetti “da fare”, ma rappresenti concretamente la modalità con cui rispondere alle sfide citate in precedenza in termini di sostenibilità e cambiamenti del processo logistico."

 

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