La gestione di filiera dei prodotti ittici
La gestione di filiera dei prodotti ittici

La gestione di filiera dei prodotti ittici

 

Negli ultimi anni l'introduzione di metodi alternativi di produzione e di un modello di sviluppo sostenibile ha dato i suoi frutti sia nell'agricoltura che nell’allevamento. L'esigenza si è manifestata anche nelle attività di pesca, molto spesso svolta in modo intensivo e indiscriminato, con il rischio di turbare l’ecosistema marino e gli equilibri naturali delle popolazioni ittiche, portando alcune specie al limite dell’estinzione. Ciò ha reso necessarie pratiche alternative, come quella dell'acquacoltura.

A fronte di una richiesta mondiale in costante aumento da parte dei consumatori, (da 9 kg pro capite negli anni '60 a circa 20,3 kg nel 2017), l’acquacoltura rappresenta sicuramente l’alternativa di produzione più sostenibile ed efficiente, anche se non ha ancora raggiunto una quota maggioritaria della produzione. Secondo i dati FAO, nel 2018, la produzione globale di pesca e acquacoltura (escluse le piante acquatiche) ha raggiunto un record assoluto di quasi 179 milioni di tonnellate in peso vivo equivalente. Nel complesso la pesca di cattura, con 96,4 milioni di tonnellate, ha rappresentato il 54% del totale, mentre l'acquacoltura, con 82,1 milioni di tonnellate, il 46%.

Per il consumatore di oggi la scelta è legata anche a fattori etici e qualitativi, come l’origine del prodotto, la sicurezza dell’alimento, il rispetto dell’ambiente. La qualità e la sicurezza alimentare possono essere garantiti attraverso il concetto di “filiera”, definito dalla norma UNI 10939/2001 come: “l’insieme definito delle organizzazioni (od operatori) con i relativi flussi materiali che concorrono alla formazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto alimentare”.

Nell’attività di raccolta delle informazioni si parla comunemente di tracciabilità del prodotto ittico (tracking) e rintracciabilità (tracing). La tracciabilità di filiera nel settore ittico è uno strumento ormai irrinunciabile per rendere efficiente la supply chain e certificare i prodotti lungo tutta la filiera: produttori, distributori, logistica, grande distribuzione e rivenditori, fino al consumatore finale.
La rintracciabilità (tracing) viene definita come “la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime, attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione”.

Per armonizzare le diverse fasi e svolgere correttamente i processi amministrativi e commerciali, per le aziende sono essenziali gli strumenti in grado di integrare il monitoraggio di tracciabilità della filiera, la rintracciabilità, i lotti commercializzati e di produzione, e certificare la qualità dei prodotti perchè siano conformi agli standard di sicurezza e qualità internazionali.

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