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La notizia è di qualche giorno fa: è stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Stefano Patuanelli il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, a cui vengono destinati 500 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle imprese nell’ambito delle azioni previste dal PNRR. Lo scopo dell’iniziativa è potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, in particolare per rafforzare la competitività delle filiere e sostenere gli investimenti delle imprese per una transizione verso metodi di produzione più moderni e sostenibili. Cosa significa in concreto? Significa migliorare capacità di stoccaggio e processi di trasformazione delle materie prime, ridurre gli sprechi alimentari, promuovere la digitalizzazione per la tracciabilità dei prodotti.
Secondo i dati riportati ad aprile di quest’anno da FreightWaves, i tempi di consegna delle merci si sono ridotti del 30%. Il dato non riguarda però una velocizzazione della supply chain, ma è legato al calo delle importazioni. Parallelamente è stato rilevato nell’ultimo mese un calo del 30% di TEU (Twenty Equipment Unit) che va di pari passo con il calo delle polizze di carico. In questo contesto emerge una nuova tendenza: le aziende ordinano meno merci e con un volume inferiore per singolo ordine. Oltre all’imprevedibilità della domanda, i fattori a cui è collegato questo comportamento da parte delle aziende sono essenzialmente due: l’aumento delle scorte accumulate e il timore di una caduta dei consumi.
Nell'ottica di riduzione degli sprechi e di sostegno alla cosiddetta “economia circolare”, la logistica costituisce un fattore chiave. Già oggi esistono soluzioni efficaci per superare il cosiddetto “modello lineare”, caratterizzato dalla segmentazione della catena di approvvigionamento e dei ruoli degli attori chiave. Le supply chain dovranno riorganizzarsi sempre meglio per recuperare prodotti per la riparazione, il riutilizzo, il ricondizionamento, la rigenerazione e il riciclo. Uno scenario nel quale la reverse logistics, la logistica dedicata alla gestione dei flussi di ritorno dei beni, avrà un ruolo fondamentale.
Nell'ambito della digitalizzazione della logistica e di una gestione “intelligente” di questo comparto, è sempre più centrale il ruolo dei WMS (Warehouse Management System). Questi software vengono utilizzati per gestire le operazioni chiave del magazzino, tra cui l’organizzazione del magazzino (ottimizzazione dello stoccaggio dell'inventario), l’ottimizzazione della pianificazione giornaliera, la gestione dell'inventario (Il WMS regola i livelli di inventario in tempo reale per ridurre al minimo gli sprechi evitando l'esaurimento delle scorte) l’evasione dell'ordine e infine il monitoraggio e reporting. In particolare, un WMS può documentare le procedure operative standard per garantire che i dipendenti le seguano in ogni momento e monitorare le operazioni di magazzino per rilevare i problemi. L'azienda può quindi analizzare i dati raccolti dal WMS per valutare le prestazioni del magazzino, trovare aree di miglioramento, creare obiettivi e monitorare i progressi nel tempo.
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