Pesca e acquacoltura: il futuro è nell’innovazione
Pesca e acquacoltura: il futuro è nell’innovazione

Pesca e acquacoltura: il futuro è nell’innovazione

La Commissione Europea ha presentato di recente un pacchetto di misure per migliorare la sostenibilità e la resilienza del settore della pesca e dell'acquacoltura dell'UE. Il pacchetto comprende quattro elementi: una comunicazione sulla transizione energetica del settore della pesca e dell'acquacoltura dell'UE; un piano d'azione per la protezione e il ripristino degli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente; una comunicazione sulla politica comune della pesca oggi e domani e una relazione sull'organizzazione dell’intero settore che riguarda tutti i prodotti della pesca e dell'acquacoltura e la loro commercializzazione.

Gli obiettivi principali delle misure sono promuovere l'uso di fonti energetiche più pulite e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, nonché ridurre l'impatto di tutte le attività correlate del settore sugli ecosistemi marini. Le azioni proposte saranno realizzate gradualmente per aiutare il settore ad adattarsi.

Un Patto per la pesca e gli oceani sosterrà inoltre la piena attuazione della Politica comune della pesca (PCP) in coordinamento con gli Stati membri e le parti interessate del settore della pesca, compresi i pescatori, le organizzazioni di produttori, rivenditori, i consigli consultivi regionali, la società civile e gli scienziati.

Le proposte hanno anche l'obiettivo di rendere il settore attraente per l’occupazione delle giovani generazioni.

Le linee guida della Commissione Europea, che arrivano a dieci anni di distanza dalla riforma della Politica comune della pesca (Common fisheries policy CFP) in qualche misura ne tracciano anche un bilancio, consolidando  tre ambiti principali: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, una cooperazione regionale efficace e processi organizzati in chiave data-driven.

Su questo ultimo fattore le imprese del settore ittico in Italia stanno adottando diverse tecnologie per digitalizzare i loro processi e migliorare la loro efficienza, competitività e sostenibilità.

Ad esempio, con i sistemi di tracciabilità le imprese possono monitorare la catena di approvvigionamento e garantire la qualità e la sicurezza del pesce che vendono. Questi sistemi permettono di identificare la provenienza del pesce, il suo percorso di trasporto e la data di cattura o produzione.

Le procedure di raccoglimento e stoccaggio di dati provenienti dai sistemi di tracciabilità ricoprono un ruolo rilevante ai fini del rilascio delle certificazioni di qualità, comprendendo l’osservazione minuziosa della legge in materia di informazioni da inserire in etichetta, (articolo 35 del reg. CE n. 1379/2013) relativamente alla denominazione, alla zona in cui il prodotto è stato catturato o allevato e molteplici informazioni facoltative purché siano riportate in maniera chiara ed inequivocabile.

Un altro ambito di interesse è rappresentato dai sensori intelligenti, che forniscono in tempo reale i parametri ambientali, come la temperatura e l'umidità, durante il trasporto e la conservazione del pesce. Ciò aiuta a garantire la freschezza del prodotto e a ridurre gli sprechi e consente il prezioso meccanismo di autoregolazione della supply chain.

Infine, con la possibilità di sviluppare flussi di comunicazione personalizzati, le aziende del settore ittico possono implementare applicazioni mobili, le quali una volta collegate ad un sistema centralizzato, permettono di facilitare la visualizzazione dei cataloghi per effettuare ordini, riassortimenti di magazzino, e la gestione dell'intero percorso, di ogni lotto e per ogni cliente.

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